Di probabile introduzione da parte dei monaci e successivamente spontaneizzate.
Durante lo studio della flora presente all’interno delle mura della Certosa di San Nicola ho rinvenuto cinque specie di piante non facenti parte della vegetazione tipica di questo luogo ed una in particolare, il gelsomino (Jasminium sinensis), non appartenente neanche alla flora italiana. Da un’indagine più accurata di ogni singola specie ho potuto rilevare che tutte le cinque essenze presentano spiccate caratteristiche officinali e medicinali, come di seguito riportate.
Queste piante vivono perfettamente inserite nel contesto vegetazionale circostante, tanto da essere, a volte, difficilmente distinguibili dalle specie spontanee che le circondano.
Data la presenza di una comunità monastica dedita alla coltivazione di ogni sorta di pianta a quel tempo conosciuta (AAVV), 1982; Fennaroli, 1999) e data la estrema facilità di propagazione di queste specie (ad esempio: il gelsomino si può riprodurre per talea delle parti aeree e di radice in ogni periodo dell’anno; la saponaria si riproduce facilmente per parte di radici rizomatose oltre che per seme) mi è dato supporre con ogni probabilità che tali specie siano state introdotte dai monaci certosini e che poi abbiano continuato a crescere spontaneamente negli stessi luoghi dopo la distruzione della Certosa.
Tutte le specie vivono attualmente in vari angoli della Certosa ove hanno trovato le migliori condizioni di tranquillità e di nutrienti per crescere e riprodursi.
Artemisia abrotanum
Abrotano Compositae
USI: le sommità fiorite sono usate nel trattamento di difficoltà digestive e come antielmentico. Usata anche in profumeria.
Eryngium amethystinum
Calcatreppola ametistina Umbelliferae
USI: le giovani foglie sono commestibili se cotte. La radice è aperitiva e contiene saponine ad azione diuretica.
Cresce nei pascoli asciutti della fascia montana oltre gli 800 m slm.
Iris germanica
Gaggiolo
Liliaceae
USI: i rizomi contengono amido, mucillagini ed olii essenziali, come lo irone profumato (serve come fissativo dei profumi).
Sovente viene utilizzata in preparazioni farmacologiche per curare le affezioni delle vie respiratorie, oltre in cosmesi e per la preparazione di liquori.
Jasminum sinensis
Gelsomino Oleaceae
USI: si utilizzano i profumatissimi fiori da cui si estrae un olio essenziale. L’essenza di gelsomino è di principale importanza in profumeria e cosmesi.
Saponaria officinalis
Saponaria Cariofillaceae
USI: contiene una sostanza velenosa nelle foglie e nelle radici, chiamata saponina, che oltre ad essere un efficace sapone, è utilizzata per curare la gotta, i reumatismi e le malattie della pelle. Dalle parti verdi, frantumate e bollite, si estraeva la saponina utilizzata anche per lavare la lana.