La più grande lavoratrice di tutta la Certosa è senz’altro l’edera.
I ruderi esistono grazie al certosino lavoro svolto silenziosamente, nel corso dei secoli,
da questo bel rampicante.
L’edera si avvale del lavoro di altri straordinari collaboratori: gli uccelli.
L’edera e gli uccelli hanno realizzato, insieme, un processo di straordinaria e perfetta simbiosi.

Com’è possibile che un rampicante e dei pennuti garantiscano l’esistenza dei ruderi?
L’edera protegge l’intonaco dalle intemperie come pioggia battente, vento, azione gelo-disgelo
e termoclastismo.
Essendo l’edera un sempreverde, svolge questa azione per 12 mesi all’anno all’insaputa del Comune.
Alcuni tipi di uccelli, principalmente merli e tordi, hanno trovato rifugio nei ruderi.
Sono stati loro a trasportare nelle proprie pance i semi dell’edera,
insieme a numerosi altri semi di altre piante.
Le numerose mura della Certosa erano state demolite dall’esercito francese (vedere sezione Storia).
I semi dell’edera, quindi, sono stati piantati dagli uccelli su superfici molto fertili,
formate principalmente da terra e calcinacci.
L’edera nata sui calcinacci si è quindi arrampicata sulle mura,
mantenendo e stringendo tra loro anche quelle pietre che altrimenti sarebbero meno stabili.
Togliere l’edera comporterebbe, nel tempo, il crollo delle mura.
(Gli ignoranti in materia per prima cosa toglierebbe l’edera, con conseguenze disastrose).

Merli e tordi, ma anche altri tipi di pennuti hanno potuto così fabbricare i loro nidi
presso l’edera, sulle mura della Certosa.
L’edera fornisce loro anche il vitto, oltre all’alloggio.
Essi mangiano i frutti dell’edera e dalla digestione ne risulta il seme ripulito e impreziosito dal guano,
così da permettere all’edera una diffusione ancora più vasta.

Questo contratto tra edera e uccelli porta benefici immensi non solo alle due parti
ma anche a numerose altre specie, inclusi noi sapiens.

L’edera ha protetto i ruderi più di quanto possa fare qualsiasi sovrintendenza o altro ente umano.
I sistemi attuali della conservazione di monumenti e ruderi sono ancora molto arretrati.
Essi si basano sull’applicazione di cementi colorati (per fare “l’effetto antico”)
e su additivi chimici tossici, di dubbia efficacia.
L’edera invece non è tossica, abbellisce le strutture, non richiede manutenzione,
fornisce rifugio e cibo per molte specie, mantiene le strutture ben salde
e ci regala anche ossigeno.

Edera Cuore