Ci sono diversi motivi che determinano la scelta del luogo di edificazione:

1) Disponibilità di acqua.
Per un qualsiasi tipo di insediamento umano il fattore primario che condiziona e giustifica la scelta del luogo è la disponibilità di acqua da sorgenti o fiumi.

2) Diretta esposizione solare.
La Valle del Sinni presenta la riva sinistra esposta a Sud, ma a quel tempo quest’area era già occupata dall’abitato di Chiaromonte e Senise.

Più a monte la riva sinistra era troppo ripida. Per l’edificazione della Certosa si scelse allora la riva destra, che in questo punto era molto soleggiata data l’ampiezza della valle.

3) Morfologia e geologia del suolo.
Per edificare con sicurezza costruzioni in pietra e mattoni venivano scelti terreni tendenzialmente rocciosi (più stabili) o quelli composti da coperture di terre rosse (più compatti, asciutti e stabili) mentre venivano evitati, finché possibile, quelli prettamente argillosi. Con le piogge infatti argilla voleva dire solo fango ovunque per mancanza di strade pavimentate di conseguenza questo rendeva disagevoli gli spostamenti. Inoltre, in territori acclivi come l’Appenino l’argilla, se privata della copertura vegetale, scivolava via sotto forma di frane e colate di fango innescando veri e propri dissesti idro-geologici.
La Certosa è stata costruita in un luogo ove la morfologia è molto dolce ed il terreno è formato da coperture di terre rosse.

4) Posizione
La posizione riparata dalle principali vie di passaggio (ad esempio grazie a fiumi e valichi) ma nel contempo una relativamente breve distanza da esse per poter essere favoriti negli scambi commerciali. Non dobbiamo infatti dimenticare che la Certosa era un monastero di clausura, quindi i monaci evitavano ogni contatto con l’esterno, ma poiché essa distava dal Fiume Sinni solo 3 km, questa non rimaneva mai completamente isolata.

5) Disponibilità di materiale da costruzione
offerto dai fiumi circostanti. Questi materiali da costruzione si prelevano separatamente sotto cinque forme:
I) Pietre con alta percentuale di calcare da cuocere nelle fornaci per ottenere la calce;
II) Pietre non calcaree per le costruzioni in muratura vere e proprie;
III) Sabbia grossolana per calcestruzzo;
IV) Sabbia fine per intonaci e rifiniture;
V) Grossi blocchi di pietre compatte (calcare ed arenaria) da poter lavorare per ricavarne colonne, capitelli ed altri elementi decorativi.

Quando il materiale fluviale scarseggiava (dal momento che allora i corsi d’acqua erano dei ruscelli e non fiumare ampie come oggi) il materiale da costruzione veniva prelevato da cave di roccia presenti nei dintorni e spesso si trattava di rocce ofiolitiche.

6) Presenza di boschi
vicini da poter tagliare per utilizzare la legna in diversi modi:
I) come combustibile per il riscaldamento e la cottura dei cibi;
II) come combustibile per le fornaci;
III) come materiale da costruzione e per manufatti;
IV) come prodotto destinato alla vendita.

7) Versanti poco acclivi
ove poter ricavare dei campi in cui coltivare cereali e legumi o eventualmente impiantare vigneti ed uliveti.